L’edizione 2023 del CFO Award si è svolta l’11 luglio presso il Centro Svizzero di Milano ed ha avuto come tema principale il dibattito “Un mondo nuovamente diviso in due: i futuri protagonisti della competizione globale” ed ha visto come interlocutore il Dott. Alexander Alden, Atlantic Council, Senior Advisor Palantir Technologies, former Assistant Secretary of State for Conflict and Stabilization operations, intervistato dalla dott.ssa Marina Marinetti, Vice direttrice di Economy.
Il Dott. Alden ha commentato: ”La geo-economia è la logica del conflitto declinata nella grammatica del commercio. Dalla fine della guerra fredda ad oggi, negli ultimi 30 anni, abbiamo avuto una pausa, una fase in cui il commercio non era vincolato a fattori geopolitici. Oggi la situazione sta cambiando, gli scenari sono mutevoli ed in un certo senso stiamo tornando al passato. Gli schieramenti della guerra fredda sono quasi gli stessi di oggi. Abbiamo da una parte il cosiddetto 1° mondo che è ancora coeso e allineato, con enormi vantaggi finanziari e industriali seppur con qualche difficoltà (Nord America, Europa, ex paesi del patto di Varsavia, e, in Oriente, Giappone, Corea del Sud e Australia). Poi si delinea l’asse Russia-Cina, il cosiddetto 2° mondo, due paesi che geopoliticamente sono tra loro nemici naturali, destinati ad essere contrapposti. Infine abbiamo il cosiddetto 3° mondo, ossia i paesi non allineati: in primis l’India (che è parte dei BRICS), i paesi del Medio-Oriente e l’Africa. Quelle che si vanno configurando tra i protagonisti del 2° e 3° mondo non sono vere e proprie alleanze ma gruppi di allineamento molto eterogenei, privi di una leadership chiara e di una linea comune”.
Analizzando l’attuale e complessa situazione geopolitica del conflitto in Ucraina, il Dott. Alden ha inoltre approfondito il tema delle sanzioni internazionali: “Le sanzioni sono come gli antibiotici, bisogna saperli dosare senza abusarne mai, perché potrebbero divenire inefficaci. Per rispondere alla domanda se le sanzioni contro la Russia hanno funzionato, in realtà è necessario chiedersi quale sia la loro primaria finalità. Se il fine secondario è quello di agire come deterrente, quello primario è dimostrare che esiste un blocco unito di alleati disposti anche ad affrontare un sacrificio economico per sostenere le proprie posizioni e la solidarietà tra di loro. Certamente questo scopo è stato raggiunto in modo chiaro e netto, nonostante i tentativi divisivi messi in atto da Russia e Cina”.
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